Il Poeta domestico

E’ un po’ che non scrivo sul diario, ma sono stato presissimo da quanto successo.
Ho anche ricevuto una lettera da una fantomatica zia.
Le ho scritto all’indirizzo che recava, ma non ho ancora ricevuto risposta. Vediamo che succede.
Nel frattempo ho cercato di dedicarmi allo studio. Avrei voluto anche cercare amicizie, ma pare che nessuno sia così interessato a me.
E’ strano, in effetti. Se mi guardo mi trovo irresistibile! Ho giusto un principio di gobba, ma niente di così eclatante. Eppure nessun amico vero, nessun compagno di giochi, nessuna ragazza con cui scoprire i meandri pulsionali del mio sottopancia! A parte la figlia del portinaio, ma quella proprio non la sopporto!
Insomma… sono ancora solo.
E forse è per questo che non trovo così spiacevole la circolare che mi obbliga ad un’attività extra. Forse cominciando un’altra attività troverò qualcuno con cui parlare e condividere!
E’ che vedo tutti così incazzati! Non capisco perché debbano sempre essere arrabbiati. Musi lunghi e storti. La vita è bella e piacevole, anche quando sei solo!
Ci sono un sacco di cose che posso fare e vedere e conoscere!
Mi sono comprato un telescopietto e mi son messo ad osservare la Luna. Incantevole, dorata, formaggiante!
Ricordi antichi emergono dalle profondità di un melmoso passato. E la poesia s’insinua a chiedere di essere posata su fogli di carta, impressa dal fluido inchiostro a memento aulico di un ragazzo in cerca d’autore. Io!

Così guardo la Luna ancora una volta e lascio correre la penna:

Cacioso oro che urli
dalla fusione di Nubi ed Umori,
lume della notte,
lanterna Z come il tuo, colorante, 79,
prendimi teco,
toglimi l’essere solo,
donami la passione
dell’essere molti!

E vergando righe maestre, che mal si confanno a chi ricerca comitatu, scopro di non avere ancora la forza di decidere… ed allora lascio che sia il pendulo caso a farlo per me.
Ha oscillato, tosto e repentino, e s’è posato!
Scelta fatta, ineluttabilmente proattiva perché vera alea, che ripara dall’emozione e dalla remora.
Economia domestica e artigianato.
E allora sia!
E magari, il prossimo Z sarà proprio il Molibdeno (dell’Universo significante) e troverò un passaggio per il cosmo!
Ok, lo so, queste poche righe sono oltremodo criptiche, ma hanno il loro perché. Non riesco a credere che sia davvero così facile trovare il filo conduttore di tutto quanto mi stia accadendo in questa città, in questa scuola!
Ed allora scrivo il mio pensiero, il mio timore, la mia speranza.
Ma domani sarò già nuovo di nuovo, il transito terminerà e della parvente eclisse non rimarrà che vago ricordo.

Bella Zi! Alla prox

Calzedonius

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